Diana e le Muse

Tremila anni di sport nella letteratura
Storia dello sport Diana e le muse

«Lo sport è sforzo di conoscenza e di volontà esercitato in primis su quel primum umano che è il nostro corpo»

Vol. I

In Grecia e a Roma

La dea presa a simbolo delle attività ludiche e sportive s’accompagna alle nove figlie di Zeus ispiratrici del canto e della poesia.

Il richiamo a questi due emblemi, trasmessi dagli antichi e rievocati per secoli, segnala l’unità della vita fisica e della vita culturale.

Questo primo volume “In Grecia e a Roma” articola nelle tre sezioni della narrazione storica, della rappresentazione iconografica e della antologia letteraria l’arco di tempo che va dal mondo arcaico dei cavalli addestrati alla guerra e delle corse dei carri rievocati dall’epica di Omero alla spettacolarità dei ludi dell’Impero romano, sino alla loro decadenza al sopraggiungere dei regni romano-barbarici.

 

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Recensione da il Manifesto di Pasquale Coccia Mario Alighiero Manacorda
RECENSIONE DA "IL MANIFESTO"
RECENSIONE DA "IL FOGLIO"
Vol. II

Dal Medioevo al Rinascimento

Questo secondo volume ci porta, attraversando il Medioevo barbarico e la Roma cristiana, sino al Rinascimento.
Come l’antico Circo era sede di molti dèi, così le nuove sedi dei giochi ne appaiono del tutto spoglie. Ludi e religione sembrano voltarsi le spalle. Il gioco perde ogni carattere di positività, l’esibizione sportiva sopravvive e diviene spesso spettacolo sfarzoso. A esibirsi sono ora i nobili, protagonisti dei tornei e i ceti emergenti delle nuove milizie cittadine.

Accanto allo spettacolo sportivo come mimesi della guerra, compare il tema della duplice formazione e destinazione del cavaliere, l’esigenza di un nuovo rapporto tra armi e cultura.

Storia dello sport
Sull'autore

Mario A. Manacorda

Nato a Roma il 9 dicembre del 1914, studiò alla Scuola Normale Superiore di Pisa e presso l’Università di Francoforte sul Meno; dopo la Liberazione fu organizzatore e preside del Convitto-Scuola per Partigiani e Reduci, poi direttore delle Edizioni Rinascita e della rivista “Riforma della Scuola”, nonché membro del Comitato direttivo della Fédération Internationale des Syndicats de l’Enseignement e della Commissione italiana dell’Unesco. Dal 1967 professore di pedagogia in varie università, è stato insignito nel 2001 dal ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro della Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. È morto a Roma il 17 febbraio del 2013.

Oltre a collaborare a molti quotidiani e riviste, ed a condurre per la Rai cicli di trasmissioni di argomento pedagogico, ha tradotto autori quali Novalis, Marx, ed Engels, ed ha curato antologie come Il marxismo e l’educazione. Testi e documenti e la Storia della letteratura italiana per saggi di Ugo Foscolo. 

Ha pubblicato inoltre preziosi saggi storici e numerosi testi di pedagogia, tra cui Il principio educativo in Gramsci; Storia dell’educazione dall’antichità ad oggi; Storia illustrata dell’educazione.

L’attività di studioso dedicata ad approfondire il ruolo dello sport nella storia sociale e in particolare il suo significato pedagogico nella nascita delle civiltà occidentali lo ha visto partecipe ad innumerevoli convegni e autore di riflessioni specifiche non solo all’interno degli scritti di pedagogia ma anche in pubblicazioni collettanee e su riviste del settore, in Italia e in altri paesi dell’Europa e dell’America latina.

Diana e le Muse. Tre millenni di sport nella letteratura rappresenta la summa del suo discorso e insieme la dimostrazione di come la microstoria dello sport possa essere strumento essenziale per la comprensione del processo di “formazione dell’uomo” e della società umana.